mercoledì 22 giugno 2011

Mauro Leonardi ha scritto un bel libro sul celibato apostolico: "Come Gesù", edizioni Ares. Nelle prime pagine c'è un mio invito alla lettura: eccolo


Ho una grande stima di Mauro Leonardi. Ognuno di noi è un  personaggio unico e irripetibile ma Mauro Leonardi risulta “particolarmente” unico e, purtroppo, difficilmente ripetibile. Chi lo incontra si trova davanti un sacerdote alto e smilzo, dallo sguardo profondo e mobile. La gioventù che traspare dalla sua figura non dipende dall’ età: è una costante della sua personalità. Chi parla con lui si sorprende per la sincerità sconcertante e l’evidente autonomia del suo pensiero. Don Mauro è l’opposto di colui che parla per frasi fatte, ogni pensiero è filtrato dal suo cuore e dalla sua mente e si presenta affascinante e originale.
La sua preparazione teologica è profonda e l’attività pastorale è inesauribile. Centinaia di giovani, e non giovani,  si rivolgono ai suoi consigli spirituali e non pochi fra questi si pongono l’interrogativo se il Signore li stia chiamando ad una vita di donazione nel celibato cioé ad una vita di “amicizia con Gesù e con gli altri”, direbbe don Mauro.
In più è un poeta: la sua intelligenza guizzante lo spinge ad approfondire sottigliezze teologiche ed esprimere concetti infuocati che toccano il profondo dell’animo. Non è uno scrittore facile. Per un ingegnere come me leggere un suo libro significa tornare più volte indietro per assicurarmi di aver capito bene. Alle volte s’inerpica su difficili picchi intellettuali altre volte corre nella pianura della vita quotidiana facendoti scoprire con sorpresa una nuova verità oppure un modo nuovo e bello di guardare la realtà.
Questo libro è un libro sul celibato apostolico del laico ma in realtà è un libro sull’amicizia. Sembra un libro di teoria teologica ma in realtà parla di esperienze esistenziali di unione con Dio. Il suo titolo riflette bene il contenuto: Come Gesù. Come Gesù è Figlio così tutti noi siamo figli di Dio; come Gesù ci chiama “amici”, così noi cristiani riceviamo il dono di essere amici di tutti. Alcuni di noi sono chiamati ad essere “totalmente” amici di tutti e qui il celibato apostolico del laico trova la sua connotazione. Il laico che sceglie il celibato apostolico riceve il dono dell’amicizia totale con Dio e con gli uomini.
E’ la prima volta che vedo approfondire in chiave teologica quest’aspetto del celibato cristiano con tanta minuziosità. Il riferimento al messaggio di San Josemaría è d’obbligo, non solo perché don Mauro fa parte della famiglia spirituale di questo santo ma perché una caratteristica di San Josemaría era la chiarezza teologica e giuridica, riferita in particolare alla figura del laico cristiano.
Anch’io ho ricevuto il dono della chiamata al celibato apostolico vissuto da laico. Ricordo ancora quel momento del “sì” come l’innamoramento definitivo che mi ha fatto vivere finora una vita d’amore, grazie alla misericordia divina. Quell’amore è un’esperienza così personale da apparire incomunicabile nella sua nota più profonda. Don Mauro c’è andato dentro e, con poesia e teologia, l’ha spiegato come non avevo mai visto fare. Sono sicuro che questo libro servirà a molti per confermarli nella loro vocazione alla santità laicale o per aprire orizzonti di donazione e di amicizia con Gesù.
Amicizia: una parola quasi desueta. Mentre la cultura dominante strapazza la parola “amore” utilizzandola come uno straccio multiuso, la parola “amicizia” suona come nuova perché è uscita quasi del tutto dal nostro orizzonte: dall’orizzonte di chi si ferma alla visione del mondo trasmessa dai media. Chi ha conosciuto San Josemaría si è trovato davanti ad una scoperta: un uomo che trasmetteva il calore dell’amore di Cristo attraverso il calore dell’amicizia personale. Chi era abituato a pensare che il cattolicesimo fosse un sistema di pensiero, se non addirittura una squadra o un partito, si trovava spiazzato davanti a quel santo che era amico di Dio e, allo stesso tempo, amico  di ogni persona che incontrava. Amico di tutti perché amico di Gesù: si percepiva subito.
Ho impiegato un po’ di tempo per capire questa nuova prospettiva. Prima vivevo in una dimensione in cui la cordialità era abituale con tutti, ma l’amicizia no. Avevo due soli amici veri e non nella stessa città. Il mio mondo era il paesaggio che vedevo dal treno dei fatti miei. Stavo sulla terra per questo: fare i fatti miei. San Josemaría e i suoi figli spirituali mi cambiarono totalmente la prospettiva. Ho capito che si poteva vivere dal punto di vista di Gesù, dei santi. Ogni persona è diventata  un’anima da comprendere, un’anima da aiutare, un’anima da stimare. Non saprei tenere il conto degli amici che ho adesso, quello che so è che mi trovo sempre mancante, sempre indietro rispetto all’invito di Gesù: essere amico di tutti perché ognuno diventi un amico di Dio. Ecco: il libro di Mauro Leonardi spiega, per bene, tutto questo.

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