lunedì 16 gennaio 2012

Il volto di Cristo ci viene incontro. Grazie ad Antonello da Messina. Zio Paperone? No grazie.


 Sui giornali si scrive di uno spettacolo che si svolge davanti ad un enorme ritratto di Gesù che viene bersagliato e sfigurato. C’è chi protesta e c’è chi dice che non è il caso, ma sembra che quel volto, oltraggiato o meno, ci venga incontro perché ne abbiamo bisogno. Stiamo attraversando un periodo di povertà materiale: le banche non prestano soldi, il prezzo della benzina aumenta, le notizie diffuse dai media creano un clima di sfiducia. Il mondo sembra in mano a pochi oligarchi, che dopo aver provocato per ingordigia una crisi finanziaria, ora speculano sull’Europa e sull’Italia per arricchirsi a spese della povera gente. Il Papa ricorda che all’origine della crisi economica c’è una crisi spirituale e ha ragione: la nostra povertà spirituale sta diventando così grande da non avvertire più la mancanza di Dio come una mancanza. Viviamo come animali raffinati e quindi sempre più animali. Soli in questo mondo, senza un Padre, ci sentiamo legittimati a fare qualsiasi cosa. Chi si arricchisce usando altri uomini non si sente in colpa.


Il volto di Cristo ritorna ancora una volta ad essere oltraggiato ma chi sta soffrendo è l’uomo. “Cercate il regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù” dice Gesù (Mt 6, 33). La bella immagine di Antonello da Messina che campeggia in quel teatro mi viene incontro e mi invita a guardarla con fede e speranza e ad aiutare gli altri a fare altrettanto. E allora l’Europa ritornerà se stessa e supereremo la crisi spirituale ed economica.




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