martedì 15 maggio 2012

Solo la Dottrina sociale della Chiesa ha retto

 
Sono stato alla presentazione di un libro di Stefano Fassina, responsabile del dipartimento economia del Partito Democratico, il partito nato dalla vecchia pianta comunista. Partecipava anche Fausto Bertinotti, grande leader della sinistra estrema. Sapete qual’è stato il punto centrale del dibattito? L’attualità e il valore della dottrina sociale della Chiesa. Non sto sognando, copio dal libro (titolo: Il lavoro prima di tutto): “Nello smarrimento post Lehman-Brothers, la Chiesa di Benedetto XVI … è stata un punto di riferimento. Ha messo a nudo le radici etiche, culturali e politiche dell’equilibrio saltato: l’individualismo utilitaristico e il primato dell’economia sulla politica.” Proprio così.
Come sono lontani i tempi in cui la dottrina sociale della Chiesa veniva derisa al cospetto del marxismo scientifico e del liberismo trionfante della Thatcher! E’ un conforto pensare che i cristiani disprezzati e oltraggiati come il loro Fondatore, alla fine restano, mentre gli altri passano. E allora al lavoro! La politica deve imparare ad avere orizzonti cristiani. La persona deve tornare al centro. Ma, oltre la persona, la famiglia, che è la vera risparmiatrice e salvatrice dell’Italia finora ignorata e disprezzata come anticaglia clerico-fascista, deve diventare il perno del programma politico. E, dopo la famiglia, l’accoglienza per le forze vive della società, applicando il principio di sussidiarietà, finora predicato e praticato, mi pare, soltanto nella regione Lombardia.  



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