domenica 22 luglio 2012

E' l'estate il momento per essere più santi


“Con le pinne, il fucile e gli occhiali, mentre il mare è una tavola blu…” recitava una canzone degli anni 60: direi che ci sta bene un tuffo al mare o una scarpinata in montagna dopo un anno di tensione. Per un cristiano c’è qualcosa di più. L’estate è il momento in cui si può approfondire. Certamente qualcuno dirà che gli impegni aumentano perché le esigenze della famiglia si moltiplicano e alla fine si dirà: ”aiutatemi!” come quel tale della pubblicità; ma un po’ di verità c’è nel significato del termine “vacanza”: essere libero da incombenze e compiti. Un cristiano sa che porta dentro di sé un Gesù. Può sembrare scioccante dirlo in questo modo, ma è quanto afferma san Paolo quando dice: “non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me» (GaI. 2,20). E’ vero che  porto dentro di me un Gesù che aspetta degli artisti (la grazia di Dio e la mia volontà) che tirino fuori la Sua immagine a mo’ di bravi scalpellini, come Michelangelo estraeva i capolavori dal marmo. L’estate è il momento buono perché la creatura si metta davanti al Creatore e lo contempli, è il momento di leggere le Confessioni di Sant’Agostino (a diciotto anni le lessi e rimasi fulminato) o un altro libro che apra gli orizzonti. E’ il momento di trasmettere la fede con naturalezza: sotto l’ombrellone ricordo i discorsi più belli sul senso della vita. E’ il momento in cui gli amici aprono volentieri il loro cuore e si può parlare con semplicità. Posso confessarmi meglio. L’estate può essere il momento di Gesù.

1 commento:

  1. estate, tempo di spunti spirituali e non, di buoni propositi e di nuove energie attinte dalla Bellezza... non vedo l'ora!
    grazie di questo post, mi ci ritrovo alla grande e mi ricorda di impegnarmi un po' di più anche con le letture, recentemente trascurate...

    Buona estate!
    Cristina

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