lunedì 26 novembre 2012

La Messa è la spinta propulsiva verso il bene

 
Una spinta, un propellente verso la direzione giusta. Questa è la Messa. La consacrazione del pane e del vino è il momento essenziale, l’esplosione che mi proietta in avanti. Dio che si fa uomo muore per me, siede a cena con me e si dà da mangiare,  mi dà l’esempio da seguire: darsi per amore. Non si finisce mai di meditare sulla Messa perché lì c’è tutto: il Dio creatore, il Dio redentore, il Dio comunicatore. Ogni tentativo di definire e catalogare la Messa può essere utile ma dà sempre l’impressione di una cosa inadeguata. Lì c’è il fuoco. Il fuoco lo posso dipingere ma non è il fuoco.
Anche le altre parti della Messa mi trasmettono esempi di vita. Le letture mi raccontano Dio e mi dicono che non posso conoscerLo se non leggo l’Antico e il Nuovo Testamento. Il confiteor, il lavabo con l’acqua che purifica e la frase struggente “Signore non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì una sola parola e l’anima mia sarà sanata”, esprimono la mia indegnità assieme alla volontà del Signore di fare di me un uomo di Dio. Quella goccia d’acqua che il sacerdote versa nel vino ricorda la Divinità che assume la mia natura umana. Il sacerdote dice più volte “preghiamo” e ricorda la necessità della mia preghiera. La Messa mi mette nella direzione di Gesù che è opposta a quella di Adamo. Questi ha preferito se stesso a Dio e ha portato la morte; Gesù ha consegnato se stesso alla volontà di Dio e ha portato la vita. Un’altra risposta all’amica che mi chiede cosa fare per l’Anno della Fede.


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